il fagiano dorato

Il fagiano dorato

Brevi storie di guerra e di pace, inquiete e disorientate, che l’autrice propone sorridendo, quasi a chiederne il senso che a lei sfugge. Una storia d’amore implica necessariamente delle difficoltà, degli ostacoli che sbarrano o cercano di sbarrare ai due protagonisti la strada per il raggiungimento della loro unione. Infatti, se non vi fossero i “cattivi” non vi sarebbe alcuna storia e, da Tebaldo dei Capuleti che si pone vittima designata tra Giulietta e Romeo fino all’ultimo dei Don Rodrigo di turno, l’elenco dei cattivi è infinito. Vi sono inoltre ostacoli dovuti a contrattempi casuali, a fenomeni naturali, a importanti eventi collettivi o ancora di natura sociale, storica, economica.
In ostacoli di quest’ultimo tipo è coinvolta la coppia di cui si narra. Così l’incapacità di lei di trovare la sua strada in un percorso storico segnato dalla dittatura fascista, dalla seconda guerra mondiale, da un dopoguerra tempestato da eccezionali esigenze di rivalsa maschili; così il rifiuto di entrambi di adattarsi a canoni sociali ormai privi di senso; così due figure materne difficilmente inseribili nel loro ruolo e duramente o svagatamene ostili.
Sono temi ricorrenti nella scrittura dell’autrice, temi drammatici anche se proposti sempre con una rabbia mitigata o forse solo velata dall’ironia, qui resi però più vivi perché appunto percorsi da un intenso richiamo d’amore.

Informazioni aggiuntive

  • anno: 2001
  • numero collana: 17
  • pagine: 206
  • ISBN: 978-88-86780-39-1
  • prezzo: € 12,00
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Giuliana Bonardi Pistoso (1923 - 2005), è nata e vissuta a Verona; ha collaborato a lungo con alcuni settimanali Rizzoli, poi con una collana di studi storici Mondadori pubblicando diversi testi: Grandi regine, Donne qualunque nel tempo, Robespierre, la coscienza della Rivoluzione, La Comune di Parigi e altri ancora. Nel 1983 ha fondato la rivista di studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico "SEL", diventata uno dei periodici scientifici di maggior prestigio internazionale. Sempre nel 1983 ha scritto e pubblicato le Confessioni di una piccola italiana. Per la sua casa editrice, la Essedue, ha diretto in particolare una collana di scrittura femminile dalle scelte sempre raffinate e spesso anticipatrici, ne sono esempio i racconti di Elizabeth Bowen, le poesie e i diari di GertrudKolmar, le Lettere d'amore di Mary Wollstonecraft, L'infinito singolare di Patrizia Violi. Nel 1994 ha scritto la pièce teatrale Un uomo chiamato Robespierre. Con le edizioni Tufani ha già pubblicato la raccolta di racconti Storie inquiete e disorientate (1996), seguito ideale delle Confessioni di una piccola italiana.