il tramonto d'un ideale

Il tramonto d’un ideale

Prefazione di Clotilde Barbarulli e Luciana Brandi

La più acuta, intelligente, ironica scrittrice italiana tra Otto e Novecento. Un’autrice e un romanzo da annoverare tra i classici della nostra letteratura.

La seconda edizione dei Promessi sposi è il libro che accompagna tutta la storia di Rachele, Giovanni e la Matta. Si tratta di un riferimento esplicito fatto non per adesione, ma per dissacrazione: non c’è nel romanzo un disegno divino, una provvidenza; non c’è alcuna consolazione, né per la Matta, né per Rachele. È il caso che interviene a scompigliare i destini dei protagonisti e a favorire l’emergere del narcisismo di Giovanni e quindi le sue diverse e calcolate scelte rispetto all’ìdillio iniziale. L’ironia si esercita nello sconvolgere quel livello letterario che la scrittura stessa tende a costruire, nel tratteggiare un amore tutto idealizzato secondo i canoni, che non può entrare in comunicazione alcuna né con i gemiti della Matta, né con il dolore silenzioso di Rachele. Giovanni ha gli occhi ciecamente puntati sulla propria immagine e la persona amata o non esiste concretamente o esiste troppo, come specchio delle sue fantasticherie.

Informazioni aggiuntive

  • anno: 1997
  • numero collana: 5
  • pagine: 156 + ill.
  • ISBN: 978-88-86780-10-0
  • prezzo: € 12,90
  • acquista: amazon.it assicurati di acquistare da Luciana Tufani Editrice

La Marchesa Colombi, pseudonimo di Maria Antonietta Torriani, nasce a Novara nel 1840 e, con la morte precoce del padre, viene mandata in collegio, tornando in famiglia quando la madre si risposa e la situazione economica migliora. Alla morte del patrigno (1865), può disporre di un lascito, così, dopo aver conseguito il diploma magistrale nel 1866 e insegnato nelle scuole elementari della Bassa novarese, riesce a trasferirsi a Milano, dove collabora a periodici e riviste e svolge attività politica con la femminista e socialista Anna Maria Mozzoni. Si impegna così per una nuova educazione femminile insegnando letteratura in un liceo, ed accompagna la stessa Mozzoni in un giro di conferenze in varie città (1871). Dopo alcuni intrecci d’amore, anche con Carducci, sposa nel 1875 Eugenio Torrelli Viollier e nel 1876 fonda con lui il «Corriere della sera» collaborandovi assiduamente. Dall’attività giornalistica, alle traduzioni, ai libretti per melodrammi, all’impiego narrativo, l’attività è ampia e articolata. Dopo il suicidio della nipote Eva, che considerava una figlia, e la separazione dal marito, si trasferisce verso il 1900 a Torino (Cumiana) e, ritiratasi dalla scena mondana per godere la “quiete”, la compagnia di amici e qualche viaggio, muore nel 1920. Per le Edizioni Tufani sono stati tradotti Serate d'inverno e Il tramonto d'un ideale nel 1997.